La memoria storica e il ricordo odierno del movimento rivoluzionario in Cina
Di Veronica Mastrodascio
Foto dal web
Il 4 Maggio rappresenta per la Cina una data simbolo di rivoluzione e rinascita. Per capirne l'essenza occorre fare un salto nel passato e citare alcuni fatti storici di rilievo. I primi anni del XX secolo furono per la Cina anni di grande cambiamento: l'occupazione straniera seguita alle Guerre dell'Oppio (1842-1960) aveva portato all’assedio di numerosi territori cinesi da parte delle potenze occidentali; lo Shandong, in particolare, era caduto in mano ai tedeschi.
Terminata la prima guerra mondiale, con la stipula del trattato di Versailles, la Cina vide negli USA un possibile alleato, contando sull'appoggio del presidente Wilson per riappropriarsi dei territori usurpati. Tuttavia, le aspettative cinesi furono presto deluse quando gli Stati Uniti furono costretti a cedere lo Shandong al Giappone per non mettere in pericolo l’alleanza nippo-americana e la Cina lasciò la conferenza senza firmare alcun trattato.
Tali eventi furono determinanti nello scatenare tra i cinesi un forte sentimento di ribellione, e il fallimento di Versailles non fu che l’atto ultimo di una storia mai pacifica tra i due Paesi.
I movimenti del 4 maggio 1919
Il 4 maggio 1919 migliaia di studenti si radunarono in piazza Tian'anmen per protestare contro la debolezza diplomatica dei leader cinesi. La manifestazione fu estremamente significativa sul piano politico e sociale. Fu, infatti, una chiara espressione di nazionalismo e difesa del patriottismo, gli stessi valori che, due anni dopo, condurranno alla fondazione del Partito Comunista Cinese. Allo stesso tempo, i fatti del 4 maggio generarono un profondo senso di smarrimento nei giovani intellettuali, portando alla simbolica opposizione del letterato nei confronti della tradizionale concezione confuciana. Il confucianesimo si fonda, infatti, sull’idea che il cambiamento debba avvenire in funzione del passato, e trova piena realizzazione in un sistema familiare autoritario che penalizza l'individualità dell'uomo. E’ in questo il contesto che gli intellettuali cinesi iniziarono a percepire la necessità di confrontarsi con un mondo nuovo e sconosciuto, quello straniero, di comunicare con un pubblico ampio e di diversa estrazione culturale e, per far questo, si resero conto della necessità di poter disporre di una lingua più “accessibile”.
A questo fermento culturale si deve la riforma linguistica: i testi non erano più elaborati in lingua tradizionale wenyan, fruibile esclusivamente da un'elite scelta, ma in lingua volgare baihua. La letteratura divenne così di dominio pubblico. Al contempo, l'abolizione del sistema degli esami imperiali (reclutamento di funzionari nei livelli di amministrazione imperiale) promosse la partecipazione attiva degli intellettuali nei circoli letterari; l successo degli appuntamenti in questi luoghi di cultura fu talmente grande da portare alla creazione di una rivista letteraria, Xin Qingnian (Nuova Gioventù), fondata da Chen Duxiu, in onore dei giovani promotori del movimento rivoluzionario che aveva a cuore un unico importante obiettivo: il cambiamento del Paese.
Il significato del movimento
Il Movimento del 4 maggio 1919 incarna un valore storico inestimabile, collocandosi come uno dei primi tentativi di opposizione politica e governativa, ma soprattutto come un chiaro manifesto di libertà di espressione.
Ogni anno l'evento è ricordato con una cerimonia di premiazione, dedicata alle giovani eccellenze del paese, nella Sala del Popolo in piazza Tian'anmen; i ragazzi vengono omaggiati con parole di lode dal presidente in carica, e vengono celebrati con una festa sontuosa e dai toni diplomatici che ben elogia i talenti in fieri della Cina.
I festeggiamenti si svolgono anche in punti di ritrovo dove i ragazzi sono soliti discutere dell’evento, una sorte di veri e propri circoli in cui ferve il confronto intellettuale.
Nel corso degli ultimi anni, tuttavia, le celebrazioni in onore di questo evento in Cina si sono lentamente affievolite.
In occasione del centenario della ricorrenza, nel 2019, il presidente Xi Jinping ha scelto di prolungare la festa dei lavoratori del Primo Maggio, concedendo tre ulteriori giorni di vacanza, eclissando, in qualche modo, l'importante festività del 4 Maggio, conosciuta anche come "Giornata della Gioventù". In quell’occasione le parole di incoraggiamento del presidente furono rivolte proprio ai giovani, spronati a guardare al futuro per costruire uno Stato nuovo e moderno, senza dimenticare il principio fondamentale: solamente agendo insieme al Partito si potranno raggiungere buoni risultati.
Lo spirito sommesso del 4 Maggio 2019 ha lasciato spazio alla grande sfida del 2020 prima e del 2021 poi, l'anno della rinascita dopo le enormi difficoltà psicologiche, sociali ed economiche ereditate dalla pandemia da Covid19, in cui il Movimento del 4 Maggio può essere vissuto solo nell'intimità di una conversazione tra coetanei o di condivisione su un profilo social.
Oggi la Cina sembra essere totalmente focalizzata verso la ripartenza, ogni pericolo di rivoluzione è scongiurato, poiché la rivoluzione è rischiosa per un Paese che si sta rialzando dopo un anno particolarmente duro. Del Movimento del 4 Maggio resta quindi un ricordo rispettoso e modesto, sinceramente vissuto nel discreto silenzio di ogni individuo.
Bibliografia:
Pesaro Nicoletta, Letteratura moderna e contemporanea, in G. Samarani e M. Scarpari, Cina. Verso la modernità. Torino, Einaudi, vol III.
https://www.china-files.com/quel-4-maggio-1919/
https://www.china-files.com/del-4-maggio-sopravvive-solo-il-nazionalismo/
https://www.limesonline.com/rubrica/cina-movimento-4-maggio-1919-anniversario-xi-jinping-shandong
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