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La cosmesi italiana alla conquista della Cina

Nicolò Costanzo, Managing Director di Italian Fair Service


Nel 2020, l’economia Cinese si è dimostrata come l’unica in crescita a livello mondiale. Infatti, la crisi economica, diretta conseguenza della pandemia, non ha intaccato l’inarrestabile crescita cinese.

Anche il settore cosmetico, già in rapido sviluppo negli ultimi anni, ha visto nel 2020 un notevole aumento nei consumi in Cina.

Grazie anche al recente accordo commerciale tra 15 paesi asiatici tra cui, appunto, la Cina, la regione è oggi il secondo mercato mondiale del settore cosmetici dopo gli Stati Uniti, ma si stima che nei prossimi anni ne prenderà il posto.


A supporto di questa tesi, si basti pensare che la più importante e grande fiera al mondo del settore beauty si svolge proprio in Cina, a Shanghai. A luglio 2020, sebbene molti visitatori ed espositori internazionali non abbiano potuto partecipare al China Beauty Expo 2020, l'evento ha visto comunque la partecipazione buyer locali, ospitando nell’arco di tre giorni oltre 500.000 visitatori e 4.000 espositori.


Nel campo della cosmesi, l'Italia è tra i principali e più importanti produttori mondiali, producendo il 65% del make-up nel mercato. Con una crescente richiesta di prodotti naturali e biologici, caratterizzati da formulazioni di altissima qualità, il “Made in Italy” è visto come sinonimo di qualità e garanzia di eccellenza unico al mondo.


Proprio per questo motivo, in Cina i prodotti per la bellezza italiani sono molto apprezzati e richiesti: i consumatori cinesi sono infatti molto attenti alla salute, e prediligono i prodotti professionali di fascia alta e del lusso sinonimo di qualità, piuttosto che i prodotti mass market e di basso livello. Essendo l’Italia in prima linea nel mercato del luxury make-up, è doveroso sfruttare questo segmento di fascia per incrementare le sue esportazioni verso il Dragone.


LE SFIDE DA AFFRONTARE


Tuttavia, vendere cosmetici nel mercato cinese non è semplice sia dal punto di vista burocratico, che di marketing.


Innanzitutto, per vendere cosmetici in Cina bisogna registrare ciascun prodotto presso il Ministero della Salute Cinese, il che richiede dai 12 ai 18 mesi.


Inoltre, nella fase di marketing e vendita, bisogna tenere presente la regola delle 3 P: Pazienza, Prudenza, Presenza.


Pazienza, perché fare affari con i cinesi è molto complesso, in quanto sono abili commercianti e ottimi businessman.


Prudenza, perché in alcuni casi ci si può incappare in clienti che effettuano un piccolo ordine al solo scopo di copiarne il prodotto, la formulazione o il packaging.


Presenza, perché non è sufficiente partecipare soltanto alla fiera e pretendere di posizionarsi nel mercato cinese, ma è’ importante investire costantemente in viaggi, fiere, eventi, sia per trovare il giusto partner in loco che per aiutarlo nelle attività di marketing sul territorio.


Detto ciò, vi sono anche altri canali che permettono di vendere in Cina, i cosiddetti “cross-border”. Questa modalità consente di vendere attraverso il commercio elettronico prodotti, anche non registrati, con dazi ridotti.

La categoria dei cosmetici su Tmall e Tmall Global di Alibaba è tra quelle trainanti, sia per numero di negozi che per fatturato generale.


E-COMMERCE DI COSMETICI IN CINA


In Cina si è registrato un vero e proprio boom di vendite online, compreso il settore cosmetico. Si tratta del secondo mercato di consumo di cosmetici al mondo (secondo agli Stati Uniti), con le vendite al dettaglio in aumento del 4,2% su base annua (33 miliardi di euro nel 2018).


Con vendite al dettaglio online per il valore di circa 25 miliardi di Euro nel 2019, il settore cosmetico è uno dei più redditizi e in crescita, e si prevede che supererà i 45 miliardi di Euro entro il 2024.


Il tasso di penetrazione dei cosmetici online è aumentato rapidamente dal 2009, raggiungendo il 25,3% nel 2018, rispetto al Regno Unito (12,1%), Stati Uniti (10,9%) e Giappone (9,2%). I prodotti di questo settore sono ampiamente promossi soprattutto dagli influencer sui social network, ovvero ragazzi con milioni di followers sulle piattaforme social come Douyin e Wechat, che promuovono i brand cosmetici decidendo, in molti casi, il prossimo “trend cosmetico”.


Nell’ottica del commercio online cross-border, il Governo Italiano ha recentemente stretto un accordo di collaborazione tra ICE-ITA (Istituto del Commercio Estero) e Alibaba, il più importante marketplace in Cina.


"Made in Italy Pavilion" è il marketplace B2B (business to business) nato dall’accordo siglato tra Agenzia Ice e il Gruppo Alibaba.

Il progetto è davvero innovativo: per la prima volta in Europa, il colosso cinese instaura una collaborazione con un ente governativo estero.


L’Agenzia Ice è infatti l’organismo attraverso cui il Governo Italiano sostiene l’internazionalizzazione delle aziende italiane. L’obiettivo è quello di aumentare la presenza delle PMI (piccole e medio imprese) nazionali nei mercati esteri, ed è in linea anche col Patto per l’Export, il programma che unisce export e digitalizzazione.

D’altra parte, l’obiettivo di Alibaba è invece aumentare, nei prossimi cinque anni, il numero di prodotti italiani disponibili sulla piattaforma, amatissimi dai clienti cinesi e non solo.


Tra le categorie merceologiche a cui si farà più attenzione spicca l’abbigliamento, il tessile, la meccanica, l’agroalimentare e, appunto, la cosmesi.


Fonti:

https://www.ice.it/it/node/6978

https://www.ice.it/it/ALIBABA/B2B


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