Di Guglielmo – contatto IG: gugulap
L’anno nuovo è cominciato all’insegna della “globalizzazione”, mettendoci davanti all’incontrovertibile fatto che non siamo soli, non siamo così lontani, ci sono realtà che ci riguardano pur sfuggendo alla quotidianità della grande città e del piccolo paese.
Di certo, il Coronavirus ha mostrato qualcosa di più che è sfuggito ai molti, complici la disinformazione e la classe politica non attenta, né pronta ad un evento “mondiale”.
Ed infatti, mentre si assiste a pericolosi eccessi, da un lato e dall’altro, tra allarmismo esagerato, stigma sociale, derisione e complottismo, su un fronte, è bello vedere tanta solidarietà e fratellanza sull’altro anche se, purtroppo, anche questo rischia di sbilanciarsi verso l’incoscienza di un virus che è più di quello che vediamo.
In entrambe le ipotesi, quel che potrebbe nuocerci maggiormente è l’ignoranza, non il virus.
Pertanto, l’unica arma che abbiamo a disposizione è l’informazione, necessaria per fare la corretta prevenzione a livello sanitario e politico, così questa che state leggendo vuole essere una sorta di “Guida galattica per autostoppisti” e cercherà di essere il più equilibrata possibile, perché la verità non esiste, ma piuttosto è sospesa a metà insieme alla virtù, per cui il consiglio è: in medio stat virtus.
Che cos’è il Coronavirus?
Il coronavirus rientra in una famiglia di virus che, tra le tante, possono comportare malattie come i comuni raffreddori a cui siamo abituati (grazie sistema immunitario!), ma quello che sta arrivando dalla Cina è nuovo (in accordo con le fonti indipendenti di medicina più attendibili a livello internazionale).
Cosa significa nuovo?
Il virus che sta viaggiando in tutto il mondo appartiene ad un ceppo ancora non ben identificato, che si diffonde più rapidamente di quello della SARS, e quindi potrebbe essere più difficile da debellare (almeno in base a quanto dichiarato, con grandissimo ritardo, dal governo cinese).
Dobbiamo preoccuparci?
Anche qui, tra gli eccessi, le risposte sono così tante che l’unica possibile, quella più accurata probabilmente, è: NÌ!
La cosa più importante da considerare, in questo momento, non è la mortalità di questo virus, che per ora sembra essere bassa (e limitata, soprattutto ma non solo, ai soggetti più “deboli” come anziani, malati gravi e cronici ed immunodepressi[1]) ma piuttosto la sua elevata contagiosità – maggiore rispetto alla comune influenza – in soggetti di età compresa tra i 30 ed i 79 anni[2] (ricordiamoci che i dati sono ancora incompleti per cui non v’è certezza) ed in gran parte dei casi pare manifestarsi in forme che comunque richiedono assistenza sanitaria e spesso una lunga degenza.
Quindi, quel che bisogna evitare è la diffusione del virus ed il suo innesto nel resto del mondo e, per quel che riguarda il nostro piccolo orticello, in Italia.
Perché?
L’Italia si trova a gestire ogni anno di piccole “emergenze sanitarie”, come l’influenza o le conseguenze del caldo eccessivo, senza che se ne parli troppo, essendo perfettamente normale: tramite campagne mediatiche di informazione per i cittadini e con le dovute precauzioni, si riesce ad evitare di affollare gli ospedali (spesso anche i cimiteri). Ciò comporta, tuttavia, una certa spesa economica e la necessità di mezzi per affrontarli, ma siamo preparati a farlo.
Se questo virus si innestasse in Europa, si rischierebbe di sentire al telegiornale, nel prossimo inverno, piuttosto che gli 8.000 morti circa provocati dall’influenza e dalle sue complicazioni ogni anno in Italia, cifre che raddoppiano o più, per non parlare di chi si ammalerebbe senza perdere la vita, ma con gravi conseguenze socio-economiche ed un sovraccarico per il nostro sistema sanitario già alle corde.
Ma allora noi cosa possiamo fare nella nostra realtà quotidiana? Come posso Io evitare che l’anno prossimo la nonna o lo zio del mio collega di lavoro non passi il Natale in ospedale per il nuovo coronavirus anziché con la sua famiglia?
Dobbiamo collaborare e restare uniti, combattere contro l’ignoranza e la disinformazione. Dobbiamo prevenire ed essere pronti: hoping for the best, but expecting the worst.
Starnutite correttamente tappando la bocca con l’interno del gomito ed evitate di stringere la mano, di giocare a calcetto o di andare al cinema se affetti da un “banale raffreddore”. Inoltre, chi mostra sintomi come tosse o difficoltà respiratorie, dovrebbe evitare contatti esterni, passando qualche giorno a casa leggendo un buon libro (ci accordiamo alle bellissime parole del Preside del Liceo Volta di Milano che suggerisce di leggere i Promessi Sposi [3]). Al riguardo, infatti, sembra che ci si preoccupi soltanto di non essere contagiati dagli “altri”, senza fare attenzione al nostro starnuto e magari giustificandolo come allergia.
Infine, occorre modificare comportamenti ormai automatici come quello di salutare stringendo la mano o baciando l’amico o il parente, si può manifestare il proprio affetto anche senza il contatto fisico.
Come devo comportarmi se mi trovo davanti ad una persona che starnutisce e che potrebbe – in qualsiasi modo – essere stata contagiata?
In modo normale, ma con maggiore consapevolezza. Se fino ad oggi non ci preoccupavamo se avevamo stretto la mano ad una persona che qualche minuto prima si era soffiata il naso, ora dobbiamo prestare attenzione e dopo avergliela stretta (come si è detto bisognerebbe comunque evitare contatti del genere), usare una buona norma igienica che dovrebbe restarci per il futuro: igienizzarsi per precauzione, anche con un gel mani da pochi euro (potete farla in casa con la Ricetta OMS [4]).
Per quanto tempo dovrò stare all’erta?
In linea generale bisognerebbe sempre fare prevenzione. Si parla della possibilità di un vaccino in tempi variabili ma non ancora certi, quindi monitorate la situazione e restate aggiornati tramite le pagine e piattaforme scientifiche che se ne stanno occupando insieme a quelle messe a disposizione dallo Stato.
Come va letto tutto ciò?
Restando “nel mezzo” senza presunzione, né da un lato né dall’altro, perché siamo tutti ignoranti, e per questo non dobbiamo schierarci né da una parte né dall’altra.
Questo significa che:
chi al momento è sul fronte “dannati cinesi ci state impestando la maremma”, “andate a casa vostra”, “io le mani me le sapevo lavare già lol xD” la deve smettere. Non è uno scherzo, ma una crisi mondiale che tutto il mondo in questo momento sta gestendo – e sembra con discreti risultati – per prevenire squilibri su tutti i settori interessati. La Cina non aveva mai ammesso di essere vulnerabile e non divulgò nulla sulla S.A.R.S. Tuttavia ora, sebbene in un primo momento abbia violato norme come il trattato della Organizzazione Mondiale della Sanità (che impone allo Stato Membro di comunicare al Board eventuali epidemie rischiose così da consentire le misure preventive adeguate) si è arresa ed ha chiesto aiuto, consapevole del successivo crollo del mercato. Se non vi sembra una cosa eccezionale, pensate al fatto che è la prima volta che accade nella storia delle relazioni internazionali moderne. Serve l’intelligenza – quella latina e della democrazia greca – senza la quale ognuno può fare una propaganda sbagliata, contribuendo all’odio ingiustificato piuttosto che alla informazione positiva, seminando disprezzo piuttosto che speranza. Siamo tutti insieme, collaboriamo! Perché insieme siamo più forti dei poteri forti!
Chi al momento è sul fronte: “io sto con la Cina”, “ho vissuto in Cina ed è un posto magnifico ed incredibile”, “la Cina sta soffrendo, non ha nessuna colpa, io bacio e abbraccio il mio amico che torna dalla Cina in diretta Instagram”: la vostra sensibilità è ammirevole, ma non abbiate presunzione perché nemmeno voi siete al corrente di tutta la situazione. Verificate sempre le fonti, e seguite pagine affidabili: @medicalfacts_it del Prof. BURIONI e la Dott.ssa ROBERTA VILLA @robivil (con cui sono in contatto ed ho discusso dei rilievi politico-economici combinati con quelli sanitari e che ringrazio per i preziosi consigli). Abbiamo alcuni dei migliori studiosi e delle migliori menti – basti pensare che abbiamo isolato il virus e che lo stiamo studiando per capire e trovare un vaccino per prevenirlo in futuro.
Per concludere.
Occorre mantenere la calma e usare qualche precauzione in più. Non prendete la questione alla leggera scherzando con l’ormai banale “oddio, mi vogliono insegnare a lavarmi le mani, ho imparato a 4 anni”: occorrerà lavarle con più cura e più spesso. Consiglio anche di tenere un gel disinfettante a portata di mano (perché se incontraste qualcuno che ha appena starnutito e gli stringete la mano, potreste permettere a quel virus di trovare un nuovo ospite) ricordandovi però che, se avete a disposizione un bagno, acqua e sapone vanno benissimo (date un’occhiata ai tutorial su come lavare correttamente le mani) e soprattutto costano meno!
Stay calm but stay smart (and stay home!).
[1] E non si capisce perché la cosa tranquillizzi così tanto i social, anche queste vite hanno valore.
[2] Fonte jamanetwork.com – 87% dei casi.
[3] Se volete leggerla per esteso, e ne vale la pena, la trovate riportata qui https://tg24.sky.it/cronaca/2020/02/26/coronavirus-milano-liceo-volta-preside.html
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