Samuele Rezzano & Alessia
Oggi vi presentiamo una nuova rubrica, La voce dei lettori, in cui i protagonisti siete proprio voi che ci leggete.
L’articolo di oggi è stato scritto dal primo degli ospiti di questa rubrica, Samuele Rezzano, in collaborazione con una delle bacchette, Alessia.
L’argomento? Una riflessione sull’importanza dell’e-commerce cinese attraverso il confronto tra due degli eventi più importanti in questo ambito: l’11.11 cinese ed il Black Friday americano.
Ormai sono anni che ci sentiamo dire frasi come “La Cina è il mercato economico più interessante”, “Il paese del dragone è il futuro”, “La Cina è il regno delle nuove tecnologie e dell’innovazione”. Ma pensandoci bene, quanto sappiamo realmente su questo paese?
L’articolo di oggi vuole essere un’occasione per iniziare ad immergersi in queste tematiche trattando in particolare l’evento più importante dell’e-commerce cinese, l’11.11.
Sicuramente avrete già visto il nostro post Instagram a riguardo, ma se non l’avete ancora fatto correte a dare un’occhiata per farvi un’idea generale dell’argomento di cui stiamo parlando.
Ormai da diversi anni la festa dei single è stata trasformata in un evento commerciale di enormi dimensioni che può essere paragonato al “nostro” Black Friday proprio perché tutti i più grandi player che si occupano di vendita online e offline propongono sconti su una vasta gamma di prodotti.
Parlando di dati concreti, Alibaba, il cosiddetto Amazon cinese, ha registrato l’11.11.2018 il suo record per valore di merce venduta in 24 ore: stiamo parlando di ben 213.5 Miliardi di Yuan equivalenti a 30.8 Miliardi di dollari. Con un aumento del 27% rispetto all’anno precedente, Alibaba ha battuto il suo principale rivale JD.com, che invece ha venduto “solamente” l’equivalente di 23 Miliardi di dollari, considerando anche gli incassi dei 10 giorni precedenti.
Vedendo queste cifre stratosferiche una domanda più che lecita potrebbe essere: ma tutti questi numeri cosa vogliono dire?
Per farci un’idea più chiara delle dimensioni di questo evento e degli incassi che ne conseguono, facciamo un confronto con qualcosa di più vicino a noi: il Black Friday e, più precisamente, la Black Week in generale.
Analizzando il mercato USA, la patria dell’evento commerciale, nonché una nazione facilmente influenzabile dalle svendite commerciali, il GMV (Gross Volume Margin – valore della merce venduta) registrato dal Thanksgiving (23/11) al Cyber Monday (26/11) è stato pari a 24.2 Miliardi di dollari con i due picchi del Black Friday (6.2 Miliardi) e lunedì (7.9 Miliardi).
Si tratta di cifre considerevoli, ma relativamente piccole rispetto a quelle cinesi,se consideriamo il fatto che sono relative ad un’intera settimana e non ad un singolo giorno.
Date un’occhiata al grafico, se i numeri non fanno per voi e volete farvi un’idea della grande differenza tra i due eventi e-commerce.
In poche parole, l’´11.11 i consumatori cinesi hanno speso sulla piattaforma di Alibaba circa 5 volte tanto quanto i consumatori americani durante il Black Friday su tutto l’online (quindi non solo su una piattaforma e-commerce). Per stupirvi ancora di più basta pensare che solamente nel primo minuto e 25 secondi dell’11.11 è stata raggiunta la soglia di 1 Miliardo di dollari, e nel giro di solo un’ora di 10 Miliardi.
La domanda che ci sorge spontanea è: ma i cinesi sono quindi così ricchi da spendere cosí tanto in acquisti online? Ovviamente quando si parla di queste tematiche è bene ricordare che non stiamo generalizzando, ma semplicemente trattando i trend attuali generali.
Per quanto riguarda la ricchezza dei cinesi, è innegabile il fatto che, a partire dalle riforme economiche post-maoismo, ci sia stato un grande sviluppo della classe media cinese in seguito al miglioramento delle condizioni economiche familiari.
D’altra parte non possono mancare alcune considerazioni su Alibaba. Negli ultimi anni ha scalato la classifica per valore di mercato, posizionandosi al settimo posto.
Il traguardo è stato raggiunto grazie alla strategia vincente di focalizzarsi inizialmente nella costruzione di una forte immagine e fidelizzazione all’interno del paese.
Rivolgendosi all’enorme bacino di possibili clienti cinesi e facendo leva su valori sociali identitari, Alibaba ha cosí costruito solide fondamenta per la compagnia, avviando, negli ultimi due anni, grandi piani espansionistici in altri paesi sud-est asiatici e non solo. Una particolare innovazione messa alla prova quest’anno è stata l’apertura di pop-up stores da affiancare al business online. Questi particolari negozi sfruttano nuove tecnologie come la realtà aumentata, il riconoscimento facciale e l’ addebito automatico senza checkout, per facilitare l’esperienza del consumatore.
Sarà quindi questa la nuova strategia vincente delle grandi piattaforme internazionali?
Si può quindi dire che il grande successo del 11.11 sia dovuto alla combinazione vincente tra le caratteristiche socio-economiche della popolazione cinese e le strategie adottate dal colosso Alibaba, che ha saputo cogliere al meglio le peculiarità del mercato cinese per farne punti di forza e crescita.
Questo successo, inoltre, testimonia quanto il mercato cinese sia ormai soggetto alle logiche del consumismo, tanto quanto il mondo occidentale. Quello cinese é, dunque, un mercato aperto, ma inserito in un contesto politico fortemente centralizzato e rigidamente controllato. Si tratta forse di un enorme paradosso? A voi la parola a questo punto, aspettiamo i vostri commenti!
Ps: Se siete interessati a saperne di piú sulle caratteristiche del consumatore cinese (dal punto di vista culturale, ad esempio) commentate qui sotto e vi prepareremo un altro articolo interessante.
Fonte: Adobe Analytics, Alibaba
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